Che cosa è un olio essenziale?

Per olio essenziale si intende il prodotto della distillazione in corrente di vapore delle piante aromatiche, oppure, ma solo nel caso delle bucce degli agrumi, il prodotto della spremitura a freddo

Perché si chiamano oli essenziali?

Nonostante il termine “olio” possa ingannare, gli oli essenziali non sono dei grassi. Il fatto che siano stati chiamati così non ha nulla a che vedere con la loro natura grassa, bensì per il fatto che una volta distillati si separano e galleggiano facilmente sull’acqua (come i grassi) e anche che si dissolvono facilmente in olio.

Ma perché “essenziali”? è necessario specificare che il termine “essenziale” non è l’unica denominazione usata per definire tali sostanze. Si utilizza anche olio etereo e olio volatile, termini che chiaramente identificano la natura volatile della sostanza e l’impalpabilità dell’aroma che ne deriva.

L’uso del termine “essenziale” risale probabilmente al periodo rinascimentale, nell’ambito dello sviluppo delle tecniche di distillazione in campo alchemico. Gli alchimisti, sin dai tempi antichi, avevano sviluppato il concetto che i quattro elementi principali (aria, acqua, terra, fuoco) contenessero in sé un quinto elemento (la quinta essentia) che solo poteva spiegare le varie propensioni degli elementi. La distillazione, essendo un processo con il quale si “purifica il grossolano dal sottile” ossia si separano le sostanze non volatili da quelle volatili, doveva servire a evidenziare la quintessenza in ogni manifestazione terrestre. Ecco allora che il termine “essenziale” starebbe a indicare la natura incorruttibile e basilare dell’olio aromatico estratto dalle piante.

Perché la pianta produce oli essenziali?

È utile premettere che non tutte le piante producono essenze, e quindi è ovvio che le essenze non sono delle sostanze assolutamente necessarie a tutte le piante. Inoltre le piante che producono essenze appartengono a famiglie botaniche anche molto diverse e distanti tra loro.

Il ruolo che le essenze hanno per le piante che le producono sono molteplici; tra i principali ricordiamo:

  • Allelopatia: ossia la lotta che una pianta mette in atto contro altre piante a lei “concorrenti”
  • Adattamento agli stress ambientali: i terpeni contenuti negli oli essenziali aiutano la pianta a sopravvivere alle temperature troppo elevate e alla mancanza d’acqua.
  • Messaggi tra organi: questa affascinante attività serve alla pianta per coordinare diversi organi e tessuti. Se la pianta viene danneggiata da un insetto, essa emette dei terpeni volatili che possono per via atmosferica viaggiare dalla parte danneggiata alle parti non ancora danneggiate e “avvertirle” del pericolo, stimolando una risposta “immunitaria” e di difesa.
  • Messaggi tra piante
  • Difesa diretta contro erbivori e patogeni: le piante emettono sostanze con attività tossiche, repellenti e indigeste per insetti e mammiferi
  • Attrazione degli insetti impollinatori
  • “Cicatrizzante” per le parti danneggiata da parassiti

Per l’uomo tutto ciò significa che utilizzare un olio essenziale permette di sfruttarne le proprietà per le quali esso viene prodotto dalla pianta di origine (azione contro gli insetti) e in maniera simile, il fatto che la pianta abbia dovuto sviluppare delle difese contro patogeni batterici, fungini e/o virali, può in teoria essere sfruttata a nostro favore contro i nostri patogeni.