La natura ci viene in aiuto con dei semplici rimedi tipici della tradizione: il Cardo mariano, il Carciofo, il Tarassaco, la Bardana e la Fumaria.

Il Cardo mariano è una pianta i cui frutti contengono silimarina, con attività epatoprotettrice e con azione rigenerante degli epatociti, le cellule del fegato. Il cardo mariano riesce ad accelerare il processo di rigenerazione del tessuto epatico. Per questo può essere definito principalmente un epatoprotettore e antiepatotossico. Se ne riconosce l’impiego anche per migliorare i processi digestivi e disintossicanti, per le sue proprietà amaro-toniche-coleretiche.

Il Carciofo aumenta il flusso della bile al fegato, stimolando così la motilità intestinale e la digestione dei grassi. Molti studi affermano che il carciofo è un valido aiuto in un regime povero di grassi per ridurre l’ipercolesterolemia lieve o moderata. Ha anche azione disintossicante per attivazione enzimatica a livello epatico ed epatoprotettrice. Per quest’ultima sua azione abbassa anche l’azotemia attraverso la sua azione drenante di eliminazione di urea attraverso il rene.

La medicina popolare ha da sempre riconosciuto al Tarassaco proprietà stimolanti epatiche, ma è stata la fitoterapia moderna a confermare queste proprietà spiegandole con la sua azione colagoga (aumenta la contrazione della cistifellea) e coleretica (aumento della secrezione biliare). Il tarassaco inoltre ha l’attività diuretica maggiore tra le piante ad attività sulla sfera epatica. Tutte queste proprietà lo rendono protagonista tra le piante depurative e di drenaggio. Infine le foglie di tarassaco (ottime anche consumate come alimento in insalate) sono ricche di vitamina A, C vitamine del gruppo B (B6, B9 e acido folico) e minerali quali calcio, magnesio e ferro. La ricchezza in acqua e fibre invece può contribuire a regolare il transito intestinale e favorire la diuresi.

La Bardana è da sempre considerata un potente depurativo, che deve le sue proprietà al fatto di essere un buon diuretico e un valido stimolatore della funzionalità epatica. La sua azione depurativa principale è però visibile a livello del tessuto cutaneo, il cui funzionamento difettoso ostacola l’eliminazione delle tossine prodotte dall’organismo. Regola infatti l’attività secretoria delle ghiandole sudoripare e regola le secrezioni sebacee, contribuendo al miglioramento di acne, foruncoli, dermatite.

La Fumaria viene utilizzata nelle problematiche epatobiliari; può aumentare il flusso biliare insufficiente o frenare quando è in eccesso e non agisce se non c’è necessità. Le variazioni dei flussi biliari spesso generano nausee, vertigini, emicrania, pesantezza. La fumaria è risultata efficace nel trattamento di queste emicranie “epatiche” nell’80% dei casi in media.